I migliori vini sono associati alla gastronomia toscana, che è un riflesso delle molte caratteristiche distintive e dei diversi popoli della regione. L’olio extra vergine di oliva è onnipresente: l’olio migliore compete ferocemente in ogni angolo della regione e, cotto o crudo, si sposa con la cucina tradizionale e sostituisce il burro, tipico della cucina del nord Italia.
Tra gli gnocchi della regione, il miglior Pecorino dal Pecorino Toscano DOP al Pecorino Zone. Un’altra versione elegante è il Pecorino di Pienza, da un piccolo paese con botteghe agricole, negozi di casari e specialisti di formaggi stagionati. Il pane toscano, noto anche come “siyoko”, non è ricco di sale e svolge un ruolo importante in ogni pasto per completare il pasto gustoso. La “Fettunda”, una fetta di pane abbrustolita strofinata con aglio e condita con un filo d’olio e sale.
La Toscana è unica per natura, creatività e storia – e la gente del posto non è diversa. Le genti della regione sono note per la loro orgogliosa unicità e vaghi accenti: Firenze e Siana – le eterne rivali – fino a Luca, Livorno e Pizza, i cui cittadini furono insultati da Dante. La lettera “C” è lussuriosa e noiosa, a volte con urgenza eccitata e soddisfacente, espulsa attraverso i denti – come il greco “th” – e poi data all’aria. Ognuno ha il suo stato d’animo “naturale”. Tutti mettono radici come suggerimenti e DNA condivisi.
I toscani amano le prese in giro, gli stivali e le tute argute, pericolose e caustiche. Sono laici, appassionati, polemici e visionari, individualisti, iconoclasti e tattili. Santi significa anche un misticismo civico, radicale ed elevato. Santa Caterina da Siana, divenuta patrona d’Italia, incarnò questa religione militante, che agì in opposizione al platonismo rinascimentale. I toscani vi guarderanno e vi si opporranno come mai testimoni, ma come giudici ed eroi.
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